Il brasiliano, ora leader del Varese che corre per la serie A, ha iniziato la sua carriera in Italia in un piccolo club friulano di serie D dopo il torneo di Viareggio
In Brasile, il Paese più popoloso del Sudamerica, il gioco del calcio è una religione. Se chiedete a qualsiasi bambino che insegue un pallone per le strade di San Paolo o Rio de Janeiro cosa vuole fare da grande, quasi sicuramente lui vi risponderà: “Giocare a calcio!”. Per tutte quelle giovani promesse, la strada verso il successo è quasi sempre una sola: imbarcarsi su un aereo intercontinentale per raggiungere l’Europa e tentare di sfondare nel Vecchio Continente. Se per alcuni questo percorso si rivela abbastanza veloce e nel giro di un paio di stagioni riescono già ad esordire in campionati importanti come la nostra Serie A, per altri il cammino è più difficile e il rischio di bruciare la propria carriera nelle serie minori senza mai mettere in mostra del tutto il proprio talento è molto alto. Leonidas Neto Pereira de Souza è uno di questi. Nato nel 1979 a General Caneiro, un piccolo comune del Mato Grosso nel Brasile centrale, come molti suoi connazionali passa buona parte dell’infanzia con il pallone tra i piedi. La prima società locale a notarlo è il Matsubara e con la squadra dal nome nipponico Neto Pereira muove i primi passi da giovane calciatore.
L’INIZIO AL VIAREGGIO – Una delle vetrine più importanti per i giovani sudamericani che desiderano sfondare in Europa è il torneo di Viareggio: il Matsubara vi partecipa nel 2000 e tra i vari giocatori della rosa c’è ovviamente anche Neto Pereira. Per lui è il momento chiave della carriera, l’occasione giusta per convincere qualche club italiano ad acquistarlo. Per il Matsubara il torneo di Viareggio è un’esperienza breve e presto fa ritorno in Brasile. Neto Pereira invece rimane in Italia per iniziare una nuova avventura: su di lui c’è infatti l’Itala San Marco, formazione di serie D che prende contatti con la sua società di appartenenza e nel gennaio 2001 decide di ingaggiarlo.
L’ARRIVO IN FRIULI – Certo, forse non è l’inizio che si aspettava e la strada per la Serie A rimane molto lunga, ma Neto Pereira non si abbatte e accetta con entusiasmo l’offerta della squadra friulana. Con la maglia biancoblù gioca per ben nove stagioni in cui conferma di essere un attaccante di valore, con le tipiche doti – velocità e tecnica – che contraddistinguono i carioca. Per l’Itala San Marco, Neto Pereira diventa un punto di riferimento: fino al dicembre 2009 gioca in totale 258 partite, mettendo insieme 114 gol.
VARESE – Poi in gennaio passa al Varese, all’epoca in Prima Divisione. La squadra lombarda è ambiziosa e sceglie il brasiliano per rinforzare il proprio attacco e puntare alla promozione in B. Per Neto Pereira è un altro momento chiave della carriera, a 31 anni sa che è forse l’ultima occasione per fare un salto decisivo verso il mondo dei professionisti. Nonostante sia arrivato in una nuova squadra nel bel mezzo della stagione, riesce ad inserirsi da subito negli schemi di gioco e trova un buon feeling con i compagni. In poche settimane diventa un leader e trascina il Varese alla promozione in B. Anche l’anno successivo, in un campionato più difficile e competitivo, dimostra di poter lasciare il segno: titolare inamovibile, segna 7 reti in 34 partite garantendo ai biancorossi una tranquilla salvezza.
UN SOGNO CHIAMATO SERIE A – In un clima molto diverso dal suo amato Brasile – che spesso costringe molti giovani calciatori arrivati in Europa a tornare a casa – Neto Pereira si trova perfettamente a suo agio nel Varese. Tra lui e la dirigenza del club lombardo c’è perfetta sintonia perché interpretano il calcio allo stesso modo: gioco offensivo, veloce, piacevole e, soprattutto, ambizioso. Sebbene i biancorossi siano tornati in Serie B solo da un anno, nella stagione 2011/2012 provano infatti il grande salto, verso quella Serie A che manca a Varese da decenni. A trascinarli è ancora il brasiliano: grazie anche ai suoi gol concludono il campionato in zona play-off e nella post-season arrivano fino alla finale, dove però trovano la Sampdoria che li batte sia all’andata che al ritorno. Per Neto Pereira e il suo Varese è una grande delusione, ma in estate la società conferma di voler puntare in alto e costruisce attorno al brasiliano una squadra per continuare ad inseguire il sogno di tornare in A. Con la vittoria schiacciante di sabato in casa contro il Padova, il Varese continua la sua corsa nella metà superiore della classifica, ad un solo punto dalla zona playoff. Anche se ha ormai raggiunto i 33 anni, Neto Pereira non è ancora stufo di correre dietro al proprio sogno di giocare un giorno nella massima serie. Per riuscire nell’impresa al Varese serviranno i suoi gol, e la doppietta di sabato nel 3-0 finale è un messaggio chiaro: i biancorossi possono puntare su di lui. Con i lombardi ha collezionato finora 89 partite e 20 gol e non vede l’ora di aggiungerne molti altri.